La pittura di Koman ti cattura lo sguardo, non è magia che disillude, ma un lunghissimo filo colorato che solca il buio, ti guida se vuoi, a un luogo gioioso. In questo spazio i segni prendono forma e il suo mondo è visibile a tutti quelli che hanno voglia di esplorarlo, così come lui stesso è curioso di capire quello degli altri. La materializzazione di un’energia di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti. Blu e rossi si intersecano rispettando la pura cromaticità. I bianchi mettono in ordine piccoli vuoti che i bagliori di verdi e di gialli sprigionano. Una narrazione della vita, fatta di innumerevoli emozioni che ogni giorno si stendono con tono diverso. Pennellata dopo pennellata si legano i tasselli di un grande quadro di cui l’artista ha semplicemente riordinato i pezzi con cura e sentimento.
Giuseppe Biasutti, 2010
direttore della Galleria Biasutti & Biasutti di Torino
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