Slittando da soglie di ordine formale a soglie di ordine metaforico, l’opera pittorico-concettuale dell’artista di origine moldava e formazione russa, Ion Koman trova oggi la sua centralità nel rapporto tra soggetto e vuoto, tra presenza ed assenza e anche nella recente soluzione minimalista, si presenta come l’inesauribile deposito di memorie dell’epos di un popolo accanto a quello insondabile della psiche di un individuo, animato e formato sull’interazione di molteplici culture.
Viana Conti, 2011
critico d’arte e giornalista
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